Artrite Reumatoide. costi sociali superiori a 2 miliardi di Euro

14 febbraio 2024

Con le terapie attualmente disponibili nettamente migliorata la prognosi

L'artrite reumatoide in Italia ha un costo annuo di oltre 2 miliardi di euro, ma fortunatamente oggi la malattia può essere curata grazie ai progressi nelle terapie disponibili.

L'artrite reumatoide è una malattia temuta e insidiosa che colpisce le articolazioni, interessando lo 0,5% della popolazione italiana; la malattia ha un impatto economico significativo, con costi sanitari diretti, costi diretti non sanitari e costi indiretti legati alla perdita di produttività.

Secondo un'analisi del CEIS, il costo annuo totale dell'artrite reumatoide in Italia è di oltre 2 miliardi di euro; fortunatamente, grazie ai progressi nelle conoscenze e nelle terapie, la malattia può essere curata e molti pazienti possono ripristinare una buona qualità di vita.

La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono fondamentali, come indicato dalla letteratura scientifica.


Articolo rielaborato da Reumatologia.it (SIR)

6 aprile 2024
Al via la collaborazione tra la SIR e Federfarma Servizi in Italia
6 aprile 2024
L'intervento della dottoressa Valerie Aloush, durante il congresso Controversies in fibromyalgia.
6 aprile 2024
Novita' dal Rhewind 2024 di Bologna
17 marzo 2024
Fondamentale il ruolo della telemedicina
2 marzo 2024
La patologia cronica fara' parte dei livelli essenziali di assistenza
24 febbraio 2024
Uno studio multicentrico e retrospettivo pubblicato nel 2023 su Rheumatology ha dimostrato che i quattro inibitori della chinasi Janus (JAK) - tofacitinib (TOF), baricitinib (BAR), peficitinib (PEF) e upadacitinib (UPA) - hanno un'efficacia equivalente nel trattamento dell'artrite reumatoide. Fino ad ora, l'efficacia e la sicurezza di questi inibitori non erano state valutate tutte insieme in studi controllati. Questo lavoro ha preso in considerazione pazienti reali con caratteristiche diverse dai partecipanti agli studi precedenti. Gli inibitori JAK vengono spesso utilizzati in pazienti intolleranti al metotrexato o che non hanno beneficiato dai farmaci biologici modificanti la malattia. Lo studio ha coinvolto 622 pazienti trattati con uno dei quattro farmaci in contesti clinici reali. I risultati hanno mostrato che l'efficacia e la sicurezza dei trattamenti non sono significativamente diverse tra i quattro inibitori JAK. Non sono state riscontrate differenze nei tassi di mantenimento o interruzione del trattamento. Inoltre, il valore medio e i tassi di remissione o di bassa attività della malattia a 6 mesi dall'inizio del trattamento non erano diversi tra i quattro farmaci. Sono stati identificati alcuni fattori predittivi che potrebbero influenzare l'efficacia dei trattamenti con inibitori JAK, come il punteggio iniziale dell'attività della malattia, livelli di proteina C-reattiva, livelli di glucocorticoidi e l'uso di farmaci antireumatici precedenti.
22 febbraio 2024
Il fumo è in grado di modificare le difese immunitarie per anni
Altri post