Il ruolo dello stress nella fibromialgia

apr 06, 2024

L'intervento della dottoressa Valerie Aloush, durante il congresso Controversies in fibromyalgia.

L'articolo  fornisce informazioni dettagliate sull'associazione tra eventi traumatici, stress e lo sviluppo della fibromialgia, come evidenziato dalla presentazione della dott.ssa Valerie Aloush al congresso Controversies in fibromialgia. Viene discusso come i traumi infantili, gli eventi della vita e lo stress possano influenzare la sensibilizzazione del sistema nervoso centrale, con particolare attenzione alle implicazioni fisiopatologiche e alla disregolazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene.


Il testo sottolinea che lo stress può svolgere ruoli distinti nella fibromialgia, accumulandosi nel tempo e danneggiando i sistemi biologici di regolazione dello stress. Viene anche menzionata l'importanza dell'autoefficacia nella gestione della malattia. Gli studi indicano un'associazione significativa tra traumi emotivi e fisici e lo sviluppo della fibromialgia, con una maggiore sensibilità al dolore nei pazienti affetti.


Infine, viene consigliato un approccio multidisciplinare nella gestione dei pazienti affetti da fibromialgia, con una valutazione dei fattori di stress nella vita del paziente e un focus sull'intervento emotivo per migliorare le strategie di coping. Ulteriori ricerche sono raccomandate per comprendere meglio il legame tra traumi fisici ed emotivi e lo sviluppo della malattia.


Leggi l'articolo completo su Pharmastar

06 apr, 2024
Al via la collaborazione tra la SIR e Federfarma Servizi in Italia
06 apr, 2024
Novita' dal Rhewind 2024 di Bologna
17 mar, 2024
This is a subtitle for your new post
17 mar, 2024
Fondamentale il ruolo della telemedicina
02 mar, 2024
La patologia cronica fara' parte dei livelli essenziali di assistenza
24 feb, 2024
Uno studio multicentrico e retrospettivo pubblicato nel 2023 su Rheumatology ha dimostrato che i quattro inibitori della chinasi Janus (JAK) - tofacitinib (TOF), baricitinib (BAR), peficitinib (PEF) e upadacitinib (UPA) - hanno un'efficacia equivalente nel trattamento dell'artrite reumatoide. Fino ad ora, l'efficacia e la sicurezza di questi inibitori non erano state valutate tutte insieme in studi controllati. Questo lavoro ha preso in considerazione pazienti reali con caratteristiche diverse dai partecipanti agli studi precedenti. Gli inibitori JAK vengono spesso utilizzati in pazienti intolleranti al metotrexato o che non hanno beneficiato dai farmaci biologici modificanti la malattia. Lo studio ha coinvolto 622 pazienti trattati con uno dei quattro farmaci in contesti clinici reali. I risultati hanno mostrato che l'efficacia e la sicurezza dei trattamenti non sono significativamente diverse tra i quattro inibitori JAK. Non sono state riscontrate differenze nei tassi di mantenimento o interruzione del trattamento. Inoltre, il valore medio e i tassi di remissione o di bassa attività della malattia a 6 mesi dall'inizio del trattamento non erano diversi tra i quattro farmaci. Sono stati identificati alcuni fattori predittivi che potrebbero influenzare l'efficacia dei trattamenti con inibitori JAK, come il punteggio iniziale dell'attività della malattia, livelli di proteina C-reattiva, livelli di glucocorticoidi e l'uso di farmaci antireumatici precedenti.
22 feb, 2024
Il fumo è in grado di modificare le difese immunitarie per anni
Altri post
Share by: